Il grande obiettivo di Domenico Greco, presidente e Ad di Società Chimica Bussi
Domenico Greco, presidente e Ad di Società Chimica Bussi ci racconta il suo obiettivo di ricostruire un polo chimico di eccellenza nel Paese.
La chimica vanta una prestigiosa storia che ha contraddistinto il passato del nostro Paese e, con gli strumenti giusti, potrà accompagnarne lo sviluppo futuro. Dimostrando di saper cambiare attraverso il rinnovamento di prodotti e processi, l’industria chimica, oggi, si confronta con due capisaldi per quanto riguarda la sostenibilità: da una parte gli aspetti di ambiente, salute e sicurezza e dall’altra qualità e prestazioni dei prodotti.
Nella chimica italiana questa consapevolezza è in atto da tempo, e ha portato all’affermarsi di imprese, anche piccole e medie, fortemente votate alla ricerca, specializzate in particolari famiglie di prodotti di qualità e orientate ai mercati internazionali.
Società Chimica Bussi
Tra queste realtà, nel centro-sud si distingue, in Abruzzo, Società Chimica Bussi (SCB). In una zona soggetta a forti criticità e stigmatizzata come la più grande “discarica più grande d’Europa”, il polo chimico regionale sta risorgendo all’insegna della responsabilità ambientale. Vantando 116 anni di storia, ex Solvay, SCB è partecipata da agosto 2016 dall’imprenditore Donato Todisco, leader nel settore chimico, e da Domenico Greco, manager con una vasta esperienza nell’ambito dei progetti di rilancio nello specifico settore. SCB sta incentrando il proprio piano industriale sul miglioramento di prodotti, processi e comportamenti nelle aree di sicurezza, salute e ambiente, in modo da contribuire in maniera significativa allo sviluppo sostenibile dell’industria e delle comunità locali.
«Ricostruire un polo chimico di eccellenza nel Paese e nel centro-sud, con una focalizzazione sulla chimica di base e sulla sostenibilità ambientale». Questo è il grande obiettivo di Domenico Greco, presidente e amministratore delegato di Società Chimica Bussi S.p.A. Con un investimento di 6 milioni di euro, Società Chimica Bussi (SCB) ha concluso con successo la prima fase di messa in sicurezza dell’assetto produttivo e delle maestranze, finalizzata anche al raggiungimento del massimo utilizzo degli impianti già esistenti al momento dell’acquisizione.
A marzo dello scorso anno, inoltre, è partito il nuovo impianto per la concentrazione della soda caustica. Grazie a questo, il portafoglio della Società si è arricchito di un nuovo prodotto in grado di sostenere maggiori costi di trasporto e di ampliare il mercato geografico. In aggiunta, è stata installata una nuova centrale termica di ultima generazione per la produzione di vapore al fine di disporre delle quantità incrementali derivanti dai fabbisogni del nuovo impianto, rendendo allo stesso tempo più efficienti e sostenibili i volumi assorbiti dalle produzioni esistenti.
«Queste azioni – spiega l’amministratore delegato Domenico Greco – hanno restituito posti di lavoro al territorio abruzzese e competitività ad un polo chimico che dimostra come sia possibile rilanciare uno storico sito industriale, ricominciando a fare impresa in modo sostenibile». L’industria chimica si confronta sempre più anche con i concetti di responsabilità e sostenibilità ambientale e SCB ha intrapreso un cammino virtuoso per il rinnovamento di prodotti e processi, stimolato non solo da leggi e regolamenti nazionali e internazionali ma anche dalla necessità di competere a tutto tondo.
Biografia Domenico Greco
Nato a Lecce, bocconiano di formazione, da 15 anni è consulente di strategia a supporto di operazioni straordinarie di ristrutturazione e rilancio nell’ambito dei settori chimico e farmaceutico. Domenico Greco è stato advisor di diverse operazioni in Italia, affiancando fondi e società nella ristrutturazione e sviluppo di aziende chimiche. Di recente, Greco è stato il regista, accanto al gruppo Todisco, dell’operazione che ha portato all’acquisizione e ristrutturazione della ex Snia, il polo chimico di Torviscosa in Friuli. Un progetto che ha messo insieme finanza pubblica e privata per il rilancio del polo in un territorio particolarmente colpito dalla crisi.